FEDERICO GALLO vi accoglie sul suo Blog dedicato a VERZINO.

Regioni a statuto speciale? E’ meglio 6.

Ci deve pur essere una ragione per cui una Nazione,un Governo e un Popolo decidono di costituire delle Regioni a Satuto speciale.

Sta scritto sulla Costutuzione che ciò è possibile,è stato previsto ed è stato anche fatto ben 5 volte.

Quelle ragioni si possono sinteticamente enumerare e sono le condizioni sine qua non. Eccole più o meno:

La diversità economica.

La diversità linguistica.

La diversità culturale.

La difficoltà sociale.

Ma soprattutto la distanza socio/economica che c’è fra il resto del paese e la regione che avanza questa richiesta di automia.

Capisco che la cosa non è né semplice né veloce. Si devono convincere prima gli appartenenti a quella regione.Volontà di popolo.In seguito si devono convincere anche i poltici locali ad ogni livello ma ,in primis, quelli appartenenti al Senato e alla Camera. Volontà politica.

In seguito si deve convincere la nazione con un’adeguata campagna di stampa.Quindi il Quarto Potere ha la sua parte ed è molto importante.

Perchè io lancio questa proposta? Perchè ho maturato la convinzione che solo così la Calabria potrebbe colmare il gap che esiste con le altre regioni italiane?  

La risposta è semplice. La possibilità di velocizzare le decisioni, di ragionare in maniera più documentata, di vedere quali sono le priorità e avviarle a realizzazione ,di costruire una classe politica vera,vicina al popolo, trasparente e quindi facilmente controllabile dalla volontà popolare. 

Qualcuno potrebbe pensare che tali ultime questioni potrebbero essere pericolose, presterebbero il fianco a raggiri,alla costituzione di grupppi di potere, all’intervento di forze delinquenziali nel controllo dei voti e dei politici.

Questo purtoppo avviene già solo che, vedendo in faccia e sapendo davvero chi e che cosa fa un determinato politico, il popolo potrebbe avere un sussulto di orgoglio e appropriarsi interamente della sua potestà manifestando il desiderio/imperio di salavare il buon politico ed espellere il marcio.

Qui sotto c’è un link. Vi si chiaricoscono diverse cose attinenti al potere di una regione a Statuto speciale. Vanno lette con attenzione onde sapere i bisogni e i desideri non potrebbero essere meglio gestiti da persone:politici,addetti,impiegati e funzionari che si conoscono e magari si possono vedere tutti i giorni.Al posto di chi non vedete mai se non nell’occasione di una fugace apparizione in tv durante il passaggio elettorale.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Potest%C3%A0_legislativa

Secondo me vale la pena di pensarci e cominciare una campagna vera volta ad ottenere questa opportunità. Senza questo la Calabria è condannata ad essere sempre il fanalino di coda dell’Italia repubblicana.

La Regione Calabria a Statuto Speciale,perché no?

A ben vedere il problema delle province è stato affrontato in maniera molto drastica. Quindi tutto ciò che sapevamo fino a ieri oggi è superato dagli avvenimenti. Sebbene il governo affermi che ci vorrà molto tempo per fare le modifiche e attuare le riforme delle province.

Scompariranno molte province anche  importanti in tutte le regioni italiane. Senza distinzione di nord centro e sud. Si stanno levando, di conseguenza, alte proteste specie al Nord dove i leghisti non la intendono come Monti e il governo centrale.

 

Quanto però ho scritto io ieri appare ancora di più attuale alla luce delle novità che non s’interessano-ovviamente- solo dei tagli ma anche della trasmigrazione dei poteri.

 

Questa è l’ipotesi sintetica di quanto vuol fare il Governo:

“Le due regole molto semplici per il riordino delle province prevedono per i nuovi enti locali un popolazione residente di almeno 350mila abitanti ed un’estensione su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati. Tutte le Province senza questi due requisiti saranno abolite e accorpate alle rimanenti. A queste ultime rimarranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità mentre tutte le altre competenze fin qui esercitate verranno trasferite ai Comuni.”

La conclusione quindi è che alcuni poteri e attribuzioni restano,altri se ne vanno per essere delegati ai Comuni.

Ma un comune come potrà gestire tutte le competenze senza personale addestrato e suffciente. Come si potrà aggiornare detto personale in maniera veloce e proficua per rendere i servizi che saranno loro richiesti?

Quale potere vero e reale potrà avere un Comune sperduto e lontano dagli organi costituzionalmente più importanti:Regione e Stato?

Ecco dunque che le Regioni a Statuto speciale saranno ancora più avvantaggiate di oggi. Ecco dunque la necessità d’imboccare questa strada nuova anche per la regione Calabria:

L’automia amministrativa della Regione.

La provincia di CROTONE avviata alla decapitazione

No,non è giunta come notizia inaspettata.Al contrario.Era nell’aria. Tutti lo pensavano ma facevano gli scongiuri. Poverelli,non basta toccare ferro perché le cose non accadano:purtroppo il destino fa girare la ruota e poi i nodi arrivano al pettine.

I criteri che sono stati studiati sembrano fatti apposta per decapitare le nuove province e quelle più bisognose d’attenzione.

Proprio così.Poco impatto sulla Toscana dove sembra venga dismessa solo Livorno ma in Toscana ci sono province da prestare o vendere ai vicini.

Ai criteri punitivi/castrativi aRoma ci avevano pensato per tempo. Non se la sono sentita di eliminare Massa ( ma da tempo si paventava) perché qui si annida un nucleo tosto, molto tosto politicamente.Vicino a chi sembra comandare a Roma in questi giorni. Se ne era parlato più volte ma tutte le volte sono state fatte velocissime marce indietro. Si era parlato anche di accorpare almeno le prefetture.Macchè! Guai a toccare l’assetto della provincia di Massa-Carrara.

Chi è che si è adoperato per non farla sparire? Lascio a voi indovinarlo,se non ci riuscite scrivetemi e ve lo rivelerò.

Tornando alla provincia di Crotone, ci sarebbe da dire che non ha brillato per idee rivoluzionarie e d’avanguardia. Il solito tran-tran di tutti i giorni e le beghe piccole piccole.Nessun volo troppo alto ma forse i volatili-pardon- i politici erano ancora implumi pardon -poco esperti d’amministrazione provinciale- e quindi hanno concluso poco.

Basta vedere quanto NON hanno fatto per le strade,per l’ecologia del territorio, per la reggimentazione e l’erogazione delle  acque…

Mah! Che dire? Rimpiangere il morto non servirà a nulla.Meglio concentrarsi su altro,sul futuro.

Un esempio?  Tizio ha un cane da caccia che vale poco.Lo tiene con rasseganzione, poi all’improvviso muore. Lo piange e poi ne compra uno migliore,più grosso,più addestrato, di razza pura.

Ecco , il concetto è questo. Avere una cosa migliore,che vale veramente.

Ci vorrebbe un passaggio amministrativo migliore della provincia.Cosa?

La Regione,l’autonomia regionale. Ecco quello che ci vuole per la Calabria. Non la secessione,no mai. Non siamo leghisti siamo calabresi. Vogliamo “solo” l’autonomia amministrativa della Regione.

Non è forse la Calabria la regione più povera,peggio amministrata, più lontana da Roma e più rejetta?

Vogliamo AMMINISTRARLA DA SOLI ottenendo tutti i BENEFICI di cui godono le REGIONI AUTONOME.

Questo è il punto.

MORTO UN CANE SE NE ALLEVA UN ALTRO:

MIGLIORE!!!!!!!!!!

Perché non si promuove un Referundum,perché i politici ormai a spasso non si rimboccano le maniche e percorrono questa via?I giornali cosa fanno? Perché non scrivono nulla a proposito?

Vogliamo un:

REFERENDUMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM istitutivo per la regione autonoma della Calabria…

La Battaglia di Varsavia -Come combattere lo stress,pardon Lo Spread.

CRONACA DA VARSAVIA
Le truppe del console Caio Giulio CESARE PRANDELLI sono scese in campo puntualmente alle 20,45 mentre il tribuno SuperMario BALOGOL Balotelli si congedava dalla sua famiglia perché doveva partire per la guerra.Lo attendevano i panzer tedeschi pronti a farlo a fette e arrostirlo sui ceppi di legno della Foresta Nera.
La legione si schierava davanti al nemico con la difesa tinta di BIANCONERO. L’ultimo baluardo era affidato al gigante di marmo di Carrara, già nominato senatore a vita, Joannes Luigius Buffon.

Davanti a lui stazionavano i legionari Bonuccius e Barzaglius agli ordini del centurione Chiello di Toscana.
Del centro campo s’ impossessavano immediatamente l’aquilifero De rossis e un certo Rikkarden Montoliven che da tempo aveva deciso di venire al sud Europa ad imparare a parlare latino. Si dice che dalla magnifica Florentia si sia trasferito in Milanellum per portare ivi i suoi lanci di quaranta metri.

Nella linea centrale un Apache, somigliante vagamente a Geronimo, decideva di dare una mano alla legione schierata dal console Caio Giulio CESARE PRANDELLI. Mi pare che si chiami Pirlus ma non ne sono sicuro. M’informerò.

In avanscoperta partivano i cavalleggeri con i nastri al vento e le criniere tinte con la camomilla. Tali Fantantonio e Balogol.Penso che sia stato un trucco per non farsi riconoscere dai Panzer tedeschi.

Avviata la battaglia, e dopo un breve studio delle rispettive forze in campo, i nostri legionari capivano che le truppe cammellate teutoniche sono una tigre di carta.

Per tanto si avventavano sulla fascia sinistra del campo di battaglia. Il comando delle operazioni era stato passato al generale FANTANTONIO Cassano da BariVecchia trasferitosi in Milanellum City. Sembrava circondato dai panzer e si temeva per la sua vita ma lui con un paio di giravolte, una finta e uno svicolamento a destra riusciva a liberarsi dei panzer. Lanciava indi una bomba ad OROLOGERIA destinata all’amico e compagno di falange SUPERMARIOBALOGOL Balotelli. Il medesimo si avventava sulla bomba sovrastando il Rottweilher posto a sua guardia stretta. Il missile, intercettato dal suo scudo craniale con un tremendo incornamento, mandava l’avversario difensore di porta a raccogliere l’oggetto rotondo nel fondo del sacco.

La battaglia si susseguiva senza mai fare sospettare minimamente che la propulsione a pizza e fichi fosse materiale inferiore a wurstel e kartoffen. Infatti, i nostri legionari correvano anzi volavano per il campo senza accusare alcuna fatica. Sembravano spinti da motori FERRARI costruiti in quel di MARANELLO.

Dopo un breve studio della situazione, l’occhiglauco Montoliven decideva di rientrare in difesa in appoggio ai compagni.Laggiù gli perveniva una sfera e non sapendo come cucinarla dato che non sembrava una kartoffen la spediva veloce, precisa e potente come un raggio LASER sul piede del Bersagliere scelto SUPERMARIO SUPERBALOGOL Balotelli. A questultimo non sembrava  vero di fare un dispetto allo stralunato NEUR che, stoltamente, qualcuno ha definito erede di Gigi GIANGLUIGI BUFFON da CARRARA. Balo lasciava partire un lancio di rara potenza BALISTICA. Sembrava l’APOLLO DIECI con lo SHATTLE agganciato che partiva verso la luna. Due colpi in pochi minuti e l’armata dei Panzer veniva ridotta alla ragione. Il loro comandante, seduto in poltrona, non aveva nemmeno la forza di parlare e continuava a masticare un chevingum all’amaro SILANO.

La battaglia continuava stancamente fino ai cinque minuti finali quando un distratto arbitro concedeva un fantomatico tiro a fermo. Nel frattempo però la Legione si era esibita in un bombardamento a tappeto inviato da tutte le posizioni dai nostri leggendari elicotteri da combattimento Agusta. Se non riuscivano a colpire il bersaglio almeno arrecavano danni e corroboravano paure mai sopite nelle truppe dei teutonici.

CAIO GIULIO Cesare Prandelli, prima di lasciare la dolce e verde Varsavia, telefonava alla pizzeria “La bella Napoli” di Berlino per prenotare una cena a base di pizza CAPRICCIOSA a favore della truppa malconcia avversaria guidata dalla signora Merkel.
Lo spread sportivo si è ulteriormente abbassato, speriamo che ora si calino le….mutande e concedano i prestiti necessari a rimettere in moto l’economia.
“IL PIAVE NORMORO’, NON PASSA LO STRANIERO…………”

Dal vostro corrispondente da Varsavia è tutto, a voi studio).

I quotidiani hanno parlato di Verzino

L'articolo pubblicato sulla iniziativa dei verzinesi

Maturare un’idea e coinvolgere la gente.

La principessa dorme aspettando il principe che la sveglierà.

I nostri monti dormono sotto la neve. La principessa Verzino si è addormentata e aspetta il suo bel principe che la sveglierà. Chi sarà colui che avrà l’onore di farlo?

Ho sempre avuto amore per il mio pese natio.Da quando ne sono partito ho sempre atteso il periodo feriale per tornarvi avvertendo intenso il “Nostos” , l’ansia del ritorno.

Non sono mancato mai per più volte all’anno di andare a respirare aria ossigenata dei boschi o bere alle fontane campagnole fornite di un canaletto scavato nel legno da un anonimo pastore.

Ogni volta ho sofferto per vederlo invecchiare senza crescere,non in superficie ma in termini di progresso anzi si è sempre distinto per una intensa dis-crescita;quasi in maniera inversamente proporzionale: più superfici occupate e meno progresso reale.Si è appena appena fatto il belletto.Sono cambiate le piazze e le strade ma sotto il vestito niente.

L’acquiescenza della mia gente si misura col metro. Rassegnazione,indolenza,incredulità.Sembra quasi che tutti aspettino il Mago di Oz che prima o poi arriverà e cambierà tutto con un colpo di bacchetta magica.

Purtroppo non è così.Ci vuole impegno e la stessa gente lo dimostra quando va via dal paese.Si allontanano in molti verso terre lontane, nel Nord, verso terre straniere oggi forse meno straniere e più accoglienti di una volta ma sempre lontane dalla santa terra natia.

Colà s’impegnano e producono.Molti eccellono e sono rispettati, si fanno strada e posizione ma a Verzino questo non accade.Ci sono poche eccezioni di persone che ci credono,s’impegnano e rimangono.Se rimangono poi hanno le loro soddisfazioni.

Perché accade questo? Sfiducia nei propri amici e parenti? Invidia per il fare degli altri confrontata col proprio non-fare? Mi piacerebbe saperlo. Forse potrebbe rispondere a molti interrogativi utili a cambiare la società verzinese ed avviarla verso la modernizzazione.

Noi ci stiamo impegnando. Anche se ancora non abbiamo prodotto che idee e progetti stiamo continuando a parlarci e fare piani di battaglia. Presto sforneremo una conferenza di organizzazione e lì avanzeremo le proposte.

Di sicuro chiederemo alla locale dirigenza politica di sentirci, agli amministratori di ospitarci e discutere con noi di quanto avremo progettato e che metteremo a disposizione.

A quel punto tireremo le prime somme.

Perché questo Blog?

Questo Blog è nato dall’esigenza di tenere assieme le molte idee dei verzinesi sparsi per il mondo.

Persone molto spesso di bella intelligenza e che amano il proprio paese d’origine.

Potrebbe essere il luogo dove discutere,esprimere pareri e inventare iniziative.

Impegnandosi per mettere al centro dell’attenzione il nostro amato Paese in Italia e nel mondo.

Natura e Aspettative.

Negli immediati dintorni di Verzino ci sono meraviglie sconosciute ai più.Si tratta di andare a scoprirle e cercare di capirne la genesi. Le nostre contrade sono state attraversate dalla Storia più di quello che si riesce ad immaginare.Tanto è vecchia la regione dal punto di vista geologico che lo si può notare dalla stessa conformazione delle nostre montagne.

La Sila è un immenso altipiano che culmina sulla vetta di “Botte Donato” a ben 1992 m. sul livello del mare. Questa punta estrema della nostra montagna però non ha una cuspide. Ci si arriva in una dolce scalata che appare più ad andamento collinare che montuoso.

Questa è la prova dell’antichità geologica della montagna stessa che ha assunto la forma arrotondata per il lavorio dei fenomeni atmosferici. Si sa infatti che i monti più aguzzi sono quelli più giovani.

I fenomeni atmosferici però hanno contribuito a creare anche molte altre curiosità che andrebbero visitate e poi anche pubblicizzate accostandole alla nostra storia e alle nostre leggende e tradizioni. Un esempio potrebbe essere questo che fa riferimento ad un scultura naturale fra i monti di Verzino e Campana.

Rocce trasformate dal vento o esseri pietrificati da fenomeni naturali?

Un elefante che si accinge ad attaccare una torre di pietra.

La storia ci racconta che Annibale,generale cartaginese,aveva in mente di attaccare Roma e distruggerla.Muovendo con il suo esercito dalle odierne spiagge della Libia sbarcò al Nord Italia e attraversò le Alpi con i suoi elefanti. Li aveva portati per incutere terrore alle legioni. La sua discesa al Sud provocò terrore e disfatte. Alla fine si fermò a Canne e lì dimorò per ristorare le truppe ed attendere la reazione dei romani.

Colà si dispose alla battagia che fu condotta dai romani in maniera disastrosa. Il generale africano inflisse enormi perdite e fece grande bottino. In seguito Roma destituì i due consoli perdenti e cominciò una  guerra di riconquista dei territori. Alla fine decise di attaccare direttamente in Africa e Annibale dovette rientrare per difendere i suoi territori.La sconfitta lo colse a Zama.

 La domanda però è questa:”Nel suo rientro veloce verso l’Africa passò per la Sila e  da Campana e poi anche da Umbriatico?”

Il monumento pietrificato, di cui alla foto, sembrerebbe un suggestivo assenso a questa tesi. E, sopra Umbriatico, esistono ancora dei ruderi di vecchie mura che dovevano avere cinto un campo fortificato. Sarà quello il luogo dove Annibale e i suoi attesero il momento propizio per scendere al mare verso Cirò per imbarcarsi e guadagnare le spiagge della Sirte e di Cartagine?

Tanto da dire e tanto da fare.

Dopo il mio appassionato lavoro e la pubblicazione dello stesso ho avuto riscontri positivi da un certo numero di persone.Ovviamente si tratta di coloro che frequentano Facebook. Massimamente di coloro che scrivono e di cui ricevo note sul gruppo al quale accedo di solito.

Questo mi ha fatto grande piacere.Come mi hanno fatto piacere  gli apprezzamenti e lo stimolo.

Però!

Ecco, però manca l’interesse vero degli stessi lettori del Blog e manca sopratutto l’informazione di questo progetto.

La vera notizia non è il fatto che esista questo Blog ma che esistono molte persone,molte volontà che intendono costruire qualcosa di buono, di nuovo, di risolutivo per i problemi d’occupazione,vivibilità e socializzazione del paese.

Il progetto non è che un breve riassunto delle necessità complessive. Esso ha bisogno dello sforzo collettivo di chi già lo conosce e di chi ancora non lo conosce ma gli va fatto conoscere.Tutti tesi ad arricchirlo,modificarlo,migliorarlo per creare una:

                                                         CASA COMUNE.

Questa potrebbe essere la messa a punto del progetto,dei desideri collettivi, dei punti d’interesse, dell’ immaginazione di come si potrebbe realizzare una parte o molte altre relative al complesso disegno pensato. In seguito si dovrà costruire una generazione,una equipe di persone che dovranno gestirlo e seguirlo per vederne l’inizo e la  fine.

                                                         a BUON FINE.

Purtroppo tutte o parte di queste cose non si fanno in pochi giorni,mesi o anni.Non si fanno con la partecipazione di poche persone.Un’oligarchia non serve e comunque non basterebbe.

Fra l’altro non consegnerebbe a tutti ciò che vogliono tutti ma a pochi ciò che solo essi hanno voluto.

                                                            Non va bene!

Per questo ci si deve impegnare,cominciare e poi dedicare ogni sforzo permesso dall’occupazione personale,dalla famiglia, dagli svaghi atto a contribuire al processo di maturazione e inizio.

Tutte le cose grandi, tutte le cose che restano,tutte le cose che si amano chiedono grandi sacrifici.Chi crede alle scorciatoie si sbaglia.Non esistono in questo campo.

                          La via è lunga e c’è tanto da dire e tanto da fare.

Per favore,se volete bene a Verzino diffondete il Blog. Ad oggi è regolarmente caricato su Google. Basta scrivere nel motore di ricerca di Google: progettoverzino e sarà al primo posto nei risultati. Anche questo è un grande sforzo.

Appare prima il NOSTRO Blog e poi il sito del comune.Speriamo che gli amministratori vogliano dare un’occhiata e prendere spunto dai suggerimenti e dalle riflessioni.

A margine aggiungo che il Blog è una casa aperta e libera da ogni condizionamento.Ognuno si tiene le sue idee politiche o altro ma può contribuire con le critiche e le proposte purchè siano pertinenti ed educate.

Chi vorrà diventare collaboratore potrà avvisarmi e gli darò le credenziali per accedere e pubblicare.Non è difficile, si può farlo anche dal  telefonino o dalla mail. Purchè si possieda una connessione a Internet. Chi vuole potrà anche mascherare il suo nome usando un nickname/soprannome. Sui migliori giornali eccellenti giornalisti scrivono con pseudonimi quindi non è peccato.

                    Fate dire al mondo che in Verzino ci sono persone geniali.

                              Non ditevelo da soli in piazza Campo o al Bar.

Le medaglie si guadagnano non si comprano al mercatino delle pulci.

Aspetto fiducioso un  colpo d’ala da parte di donne, uomini, giovani insomma tutti. Amate il vostro paese e miglioratelo, se così farete io vi sarò sempre vicino.

Senza nessuno scopo se non quello di vedere Verzino proiettato verso un ORIZZONTE DI LUCE.

CONCLUSIONI.

Conclusioni

Uno studio globale della visione di una larga fetta di territorio, che include anche un paese di non piccola estensione, richiede ovviamente un “piano particolareggiato” che non è cosa di mia competenza.

Io ho voluto soltanto stimolare la fantasia,illuminare con qualche riflettore le menti e aprire al dialogo le coscienze.

So benissimo che qualcuno penserà che i vaneggiamenti di una sola persona non possono diventare fatti tangibili su cui discutere,approfondire e fondare progetti seri e corposi.

Non me ne vogliano costoro se io continuerò ad immaginare che il futuro va pensato,va immaginato e spesso andando contro la corrente di chi resta agnostico o peggio sabotatore di professione.

Ci sono interi pezzi di paesi,di città o di nazioni che si mettono contro per loro interessi personali diversi. Ai più onesti intellettualmente io dico soltanto di osservare a chi torna fare questo gioco. I Romani antichi dicevano “Cui prodest?” e con ciò volevano chiedersi a chi giova questa cosa, questa posizione? A me non di certo. Non ho speculazioni da fare,interessi da difendere,cordate da creare o guidare e nemmeno voglia di mettermi in politica. La garanzia è data dalla mia tarda età che richiede più riposo che impegno personale.

Non di meno, restandomi ancora energia sufficiente e intelletto integro intendo metterlo a disposizione del paese che mi ha dato i natali. Mi piacerebbe che diventasse importante e che fosse un faro in mezzo al mare d’intenso buio che ammanta tutto il territorio.

Soprattutto mi piacerebbe che, solo per una volta,solo per il bene comune,solo per gli altri e non per se stessi ci si mettesse attorno a un tavolo e discutere pacatamente di ciò che si vuole e di ciò che si può fare.

Senza dimenticare che Giulio Verne parlava, un secolo prima che fossero inventati, di sottomarini ;che Emilio Salgari scriveva della Malesia senza essersi mai mosso da casa sua; che Michelangelo disegnava macchine volanti senza averne mai sentito parlare. Infine che ci sono persone che hanno varcato monti e mari per trovare un posto dove trovare la Terra Promessa e costruire la loro città. Così fece Enea fuggendo da Troia in fiamme e fermandosi alla foce del Tevere,così Colombo che cercava le Indie e si è trovato in America, così gli emigranti di tutto il mondo che hanno costruito città in nuove terre e spesso  le hanno chiamate con il nome della loro città di provenienza.

Ebbene, se ciò è accaduto lo si deve a fortissime volontà,a sacrifici di uomini di fede, alla dedizione al lavoro di cervelli e di braccia che avevano da dare e non da prendere.

Ecco,la cosa importante, se si vorrà arrivare al successo di questa opera, sarà questo semplice concetto:

                   “Lavorare per dare e non per prendere”.

Progetto Verzino (Il futuro fra noi). Parte V^

                                               LE STRUTTURE PUBBLICHE

Potrebbero
essere,per esempio, una o più grandi piscine

e un locale d’appoggio (ClubHouse) che possa fornire servizi di bar e
ristorazione,divertimenti musicali, dancing e attrazioni con arte
varia, fenomeni culturali e di godimento per il corpo e lo spirito.Ma
come individuare i luoghi dove fare gli interventi? Ci deve essere la
capacità di individuare sezioni del paese che siano baricentriche e
molto accessibili, comode da raggiungere e che possano offrire
parcheggi e servizi vari:piccoli centri
commerciali,bar,boutique,locali di svago e diverimento.

Un
esempio di trasformazione
adeguata
ai tempi potrebbe farsi ponendosi alcune domande. A cosa serve ormai
l’ex
campo sportivo “la Pezza”?
Quella
superficie, che  fu pensata come campo di calcio, è stata ormai
superata dalla costruzione di un nuovo campo sportivo.Non per questo
deve essere abbandonata,sottosfruttata o, peggio, destinata ad usi
diversi dalla fruizione pubblica.
La
sua trasformazione potrebbe essere la naturale continuità  dell’uso
pubblico dedicato allo Sport e al tempo libero
.
La posizione è ideale,inserita in mezzo al centro
storico,raggiungibile da più parti e in grado di sopperire
all’esigenze per cui viene pensata in questo progetto di
riqualificazione. Su questa superficie immagino, a livello interrato,
un grande parcheggio;a livello di campagna il Club-House,attrezzato
per il tempo libero e la ricettività come descritto nel precedente
paragrafo e al primo piano le piscine “En pleine air”.

Non
sembri cosa ardita
poichè
ormai è risaputo che anche sui terrazzi dei grattacieli,nei grandi
centri mondiali, esistono enormi piscine per la balneazione e il godimento del sole.La loro ideazione, in questa guisa, inviterebbe a
renderele fruibili nel lungo periodo caldo:
primavera/estate/autunno.
Il loro naturale destino potrebbe essere il puro divertimento e
ristoro alla calura, gli sport acquatici, in senso più largo, quindi
anche come struttura per formare atleti sia del luogo sia dei paesi
viciniori durante le lunghe giornate assolate.Nelle lunghe notti
d’estate, confortate dal magnifico clima, creandovi
attrazioni,gare,avvenimenti come sopra accennato. La medesima
struttura potrebbe,se adeguatamente coperta con una cupola
tensile,diventare palestra stabile per i giovani sportivi anche
durante l’inverno.

Il
tutto porterebbe un immenso
ritorno
turistico,un introito di grande rilevanza per i residenti del comune,un beneficio
a chi volesse investire creando attività in loco sia dentro sia fuori
dalla struttura, determinerebbe un balzo in avanti all’economia troppo compressa dell’intero comparto collinare.

Ovviamente
nel
paese dovrebbe seguire anche la previsione di opere di urbanizzazione
importanti ed adeguate. Viali alberati e siepi, giardini davanti ad
ogni nuova casa che abbia possibilità di sfruttare aree di terreno
antero/posteriore ma,soprattutto, lungo le fiancate di tutte le
strade d’accesso con infiorescenze e alberature idonee a mantenere
frescura e vedute panoramiche.Restauri, ritocchi e abbellimenti dovrebbero
poi essere eseguiti nel paese medesimo,ripulendo le facciate delle
case  e dando vita e colore a tutti i “Gaffi”, le Terrazze e i
Balconi con piante pensili e adornanti . Il paese non  sarebbe più
grigio e amorfo ma vivo e godibile, per l’occhio e per l’anima, come
nei paesi del centro/nord dell’Italia e non solo.

Un’altra
nota di abbellimento

e attrazione sarebbe quella di creare un bacino lacustre.

L’invaso
diventerebbe un grande generatore di divertimento per giochi d’acqua,
nautica e pesca sportiva. L’acqua da sempre ha stimolato la fantasia
dei popoli e diventa meta di gite e curiosità per tante tante
famiglie e persone. Immaginiamo un bel lungo-lago per le passeggiate
e qualche adeguata struttura per Picnic e Happy Hour.Potrebbe, fra
l’altro, essere sfruttato anche come serbatoio per l’irrigazione
delle campagne circostanti, la produzione e vendita  di erbe da
foraggio e non solo e l’allevamento di bestiame.

Viene
naturale pensare
che
il piccolo attuale invaso di “Fiumefreddo” potrebbe essere
previsto per tale destinazione. Si dovrebbe  ampliare  realizzando una
diga all’incrocio dei “valloni di Verzino”, non molto sotto il
nuovo cimitero. L’invaso, si collocherebbe sotto il costruendo ponte
pensato in altra parte del documento. Proprio per questo diventerebbe
un’opera di grande attrazione e novità estremamente foriera di
visite di singoli e gruppi e che contribuirebbe all’economia
complessiva dei verzinesi.

In fondo quasi invisibile c'é il laghetto come si presenta adesso.

La valle è stata arata ed è pronta per la semina. Il vallo così è spoglio e inospitale ma buono solo per qualche coltivazione agricola di poco pregio per qualità e quantità.

Se facciamo uno sforzo di fantasia invece il posto potrebbe presentarsi così.

E' stato clonato, in parte, il lago Cecita.I contorni sono quelli del posto.Le acque,la vegetazione perfino i pescatori e le muccche, sulle sponde, invece sono riportati con un fotomontaggio. Ecco una vaga idea di come vorrei vederlo. nel futuro.

Questa
è la mia visione di Verzino
,
fatta durante  un lungo studio che dura da 30 e più anni. Un sogno
che intende coinvolgere le più belle menti di Verzino e dintorni.
Potrebbe essere una  sfida alla malasorte,alla distrofia
mentale,all’abbattimento delle barriere culturali e allo sfogo della
fantasia del popolo verzinese che spero ne abbia in abbondanza.

Si
tratta di una sfida all’apatia
del
profondo Sud e alla sfiducia nelle istituzioni,senza pensare che in
definitiva le istituzioni siamo noi.Quelli che non delegano ad altri
la propria vita,che non decidono di stare da parte,che non aspettano
che altri facciano le loro scelte,che non siano sempre a dire ma cosa
possiamo fare. E’ una sfida culturale ai popoli del Nord che ci
credono dei sottosviluppati, ignoranti, arroganti e mafiosi che ci
rinfacciano la nostra presunta indolenza e il fatalismo e che
dobbiamo affrontare per superarla e convincere gli increduli che ciò
che si sogna prima o poi può diventare realtà; con uno scatto di
reni,animo puro e  pensiero alto.

La piscina sulla terrazza o nell'interno di una villa o condominio ormai è diventata una cosa comune.

Progetto Verzino (Il futuro fra noi). Parte IV^

Si potrebbe infine prevedere, seguendo il costone del fiume,  un ricongiungimento alla strada per Belvedere Spinello e Crotone per ovviare alle
traversie imposte dagli snodi stradali che raggiungono il capoluogo provinciale e i paesi della direttrice. Questa via diventerebbe una scorciatoia seria verso Crotone e il mare, sicuramente alternativa ad altre e di più facile manutenzione.

 Tornando al raccordo previsto in località “serra dell’Apristone” presso il bivio per “Serra Pennuti” e la “Pineta comunale” si può anche trovare una soluzione per raccordarsi alla via per le Vigne. Con un impegno ingegneristico di valore si potrebbe creare una bretella verso la “Croce delle 3 Arie”, sul culmine della collina che sovrasta Verzino. Ne risulterebbe alleggerito  il traffico Verzino/Vigne da e verso il centro storico del paese rendendo agevole il transito da e verso la frazione stessa. Questa nuova ed importante realtà ne godrebbe per ragioni commerciali e
residenziali. Lo sviluppo della frazione sarebbe incrementato dato che ha buona esposizione,terreni  molto fruttuosi e accoglienti per ogni tipo di coltivazione e possibilità di creare ricettività turistica e agrituristica per altri fattori che affronterò diseguito. Seguendo questa scelta si potrebbe limitare  lo sfruttamento del territorio  verso la direttrice Verzino/Campana,lungo la strada comunale, che dovrebbe restare il polmone verde del paese con le sue boscaglie e pinete.

 La realizzazione della Bretella verso “Le Vigne” potrebbe anche condizionare lo sviluppo commerciale e turistico verso la piana di “Cufalo”.Ovviamente da gestire assieme a comuni limitrofi che hanno il dominio geo/politico del territorio. La valorizzazione dell’acqua sulfurea, nella pianura di “Cufalo”, dovrebbe prevedere la creazione di laghetti artificiali,cascatelle  e vasche per la cura dei malanni per mezzo delle acque medicamentose. Dovrebbero quindi progettarsi e svilupparsi insediamenti alberghieri ed ogni altra ricettività. Supportati da impianti  di svago adiacenti alle Terme Sanitarie. Anche queste strutture contribuirebbero allo sviluppo della ricchezza con l’integrazione fra turismo termale  commercio, artigianato, agricoltura. Ne guadagnerebbero tutti i comuni
limitrofi,primo fra tutti il comune cui è delegata la gestione dei terreni ma anche Verzino e Vigne -molto vicini- che potrebbe affittare case e appartamenti ampliando l’accoglienza con botteghe,ristorazione,attrazioni e fiere all’uopo pensate.

Questa riprogettazione comunque, a prescindere da ogni successivo sviluppo
prevedibile, rimedierebbe ad esecuzioni di vecchie vie e strade pericolanti, fatte frettolosamente a pioggia,con poca razionalità e che richiedono continue manutenzioni a causa di tracciati imperniati su terreni poco idonei e  prevalentemente su fondo instabile.

Progetto Verzino (Il futuro è fra noi) Parte |||^

                           Da dove cominciare? Ecco le premesse:

LE STRADE:

Il raggiungimento  del paese e verso il paese dovrà essere più agevole prevedendo un accesso non traumatico. Attualmente esso su qualunque direttrice si svolge  su strade impervie e strette. Le strade d’ingresso al paese dovrebbero godere di una circonvallazione che abbia svincoli a nord, a est e a ovest. Questo consentire uno smaltimento più veloce del traffico, per chi transita verso altri paesi, senza intasare il centro storico. Chi viene per sostare invece sarebbe agevolato dal potere arrivare da più punti agevolmente ma dovrebbe  trovare  parcheggi per fermarsi. Il problema circolatorio e di sosta, che potrebbe creare difficoltà alle attività cittadine,allo svolgersi di fiere e mercati e alle manifestazioni programmate opportunamente, diventerebbe prossimo allo zero, tenendo anche conto di quanto scriverò sulle strutture da prevedere nel paese.

 A tale proposito quindi si potrebbe studiare una strada che dalla direttrice Pallagorio/Verzino inserisca una variante, da valutare approssimativamente, da contrada  S.Vito verso la serra della fontana “della Castagna” serra “dell’Apristone”, nei pressi della “Pineta pubblica”.In quel luogo andrebbe creato uno svincolo stradale sull’attuale con uscita sia verso Verzino sia  sulla strada Verzino-Campana.

La strada poi dovrebbe proseguire verso “Fiumefreddo“. Sopra l’attuale vecchio e inadeguato ponte si dovrebbe realizzare un nuovo ponte, ad uno o  più archi, atto a scavalcare il Vallo di Fiumefreddo ed attraversarlo. Il ricongiungimento con la nazionale dovrebbe prevedersi  alla serra di Fiumefreddo

Vallo di Fiumefreddo

verso la fontanella, ormai secca, conosciuta come” Ceramedio,,. Tutto questo eviterebbe  le curve argillose/franose della pianura intorno all’attuale laghetto accorciano e sveltendo il traffico.

 Detta nuova progettazione stradale migliorerebbe il traffico verso Savelli e la Sila ma contribuirebbe a creare una nuova via, già in parte esistente verso “Metropoli” e il “Crocifisso”.

Per ottenere un nuovo sbocco verso il mare e Crotone si potrebbe progettare una prosecuzione della medesima verso il Lese con congiunzione nella parte bassa della Valle del fiume.

La prosecuzione potrebbe avvenire,sia alla sinistra sia alla destra del “Timpone del Castello” ricongiungendosi alla strada  per Cerenzia  sbocco più vicino e comodo verso la “Sila” e la superstrada per Crotone.

 Tale intervento servirebbe ad escludere, isolandola per sempre, la temibile frana derivata dalla Timpa antistante e sovrastante il ponte di Lese,lato Verzino, che non potrà mai essere adeguatamente contenuta e che lascia da moltissimi anni bloccato ogni  traffico verso S. Giovanni e la Sila stessa.

Progetto Verzino (Il futuro fra noi). Parte II^

 L’impianto urbano antico e storico quindi dovrà essere in parte riconcepito e in parte restaurato. Il tutto funzionale a procurarsi spazi al chiuso e all’aperto per le necessità delle famiglie,dell’intero consorzio umano residente. Riconoscenza però vada all’ operosità dei singoli ,dei gruppi,delle famiglie e alla totalità sociale mossi dall’urgenza degli anni e secoli trascorsi che ci hanno lasciato un patrimonio dal quale potere partire per migliorarlo.

A suo tempo dissi spesso che ogni costruzione frettolosamente tirata su con l’intento di dare “un tetto a tutti” era stato un clamoroso fallimento. Oggi si può riprendere ogni singolo manufatto per farlo entrare in un progetto collettivo. Ciò consentirebbe di restaurare il vecchio,raddrizzare il malfatto,abbellire ogni edificio e portare a conclusione l’incompiuto.

Il tutto dovrebbe essere pensato abbattendo il superfluo e il mostruoso senza pietà. Non è lo sfruttamento intensivo della risorsa suolo che salva le generazioni future. Più verde più vita.Il centro storico deve diventare una bomboniera in cui inserire, commerci,esposizioni di merci, forniture di servizi ma anche piacevoli intrattenimenti,eventi culturali, che renderanno piacevole il soggiorno alla collettività.

L’esigenze di una società evoluta richiedono infatti d’inserire, negli spazi cittadini, strutture,impianti e aggregazioni che rendano meno noiosa e rituale la permanenza. Nessuno verrà mai ad investire in un paese dormitorio dove l’unico svago sia la passeggiata o la mangiata (pur simpatica) con quattro amici.

Progetto Verzino (Il futuro fra noi). Parte 1^

                                                       PROGETTO VERZINO

L'immagine di un passato rapace e violento.

Il Brigante che rappresenta il passato della Calabria.

La riflessione produce progetti e proposte.

Il presente della Calabria: Luomo che pensa

 La volontà di riprogettare Verzino nasce dal desiderio di farne una cittadina viva,bella  e laboriosa che sia nello stesso tempo adeguata
all’esigenza dei residenti e di chi intende tornarci o venirci a
vivere e avviare negozi e uffici. Sicuri di trovarci anche spazi di
libertà,di sano divertimento e relax totale.

I posti felicemente inseriti sulle colline dell’alto Marchesato, ben esposti e
raggiungibili da numerose direttrici stradali,sebbene in frantumi,
hanno bisogno di una riqualificazione, di un progetto viario nuovo,di
una reimpostazione delle opere urbane, dei punti soggiorno e degli
spazi di divertimento e relax.

Ovviamente questo non è un progetto politico ma la stesura di una sorta di dichiarazione “d’intenti”,una carta dei desideri di chi lo sogna e di chi
accetta di partecipare alla stesura e alla costruzione di questo
sogno.

Tutto parte dall’esperienza di vita del progettatore sollecitato da più
parti ad offrire un contributo d’idee. Naturalmente ci si aspetta
un articolato dibattito che sia però scevro da commenti
qualunquistici,sarcastici o addirittura disfattisti perché i
Verzinesi e il loro paese non si aspettano questo e non ne hanno
bisogno.

Gli ignavi o i fatalisti, coloro che ancora aspettano Godot, che non hanno
voglia di rimboccarsi le maniche, di spremere le sinapsi si astengano
e assistano al dibattito sul progetto. Se non hanno voglia di
spingere il carro almeno non buttino tronchi d’albero fra le ruote.
In ogni caso faranno a tempo a saltarvi sopra con coloro che si
associeranno al momento che riterranno più opportuno.

Nessuno è escluso dal progetto. Qualcuno ne ha sognato di ben più grandi e poi sono stati realizzati.

Tutti coloro che decideranno di partecipare però dovranno perdonare le debolezze
dell’animo umano dettate da impulsi spontanei:
egoismo,ignoranza,attitudine a volare basso,capacità cognitiva di
livello medio e altro.

Il paese ha bisogno di essere ridisegnato. E’ necessario un progetto che tenga conto della bellezza degli scorci,dei camminamenti e dei vicoli medievali,
della semplicità rude e fresca dei muri a faccia vista e dei
terrazzi con balconate in cemento. Occorre ritornare al fascino
antico violentato.

Gli interventi selvaggi e scriteriati dettati dal consumismo e la scarsa cultura, dalla disconoscenza di canoni estetici, spesso da amministrazioni
miopi o disinteressate a tutto tranne che al ritorno del consenso
politico devono essere recuperati. Ogni impulso, a suo tempo
nato soprattutto dal desiderio di una comodità mai posseduta e mai
consumata, dovrà essere cancellato. Quelle esigenze primarie sono
ormai passate. Oggi si può finalmente ragionare tenendo conto
dell’estetica assieme alla pratica.

Un cordiale benvenuto a tutti.

Ho approntato questo Blog per costruire una piattaforma di discussione intorno agli interessi che legano i Verzinesi a Verzino.

L’ho fatto perché ritengo del tutto insufficiente Facebook o altri Social Forum a fornire un supporto logistico e tecnico adeguato ai bisogni. Sia per quanto attiene allo spazio disponibile, sia alle carenze intriseche ad una piattaforma mondiale che può,ovviamente,mettere a disposizione uno spazio angusto per i partecipanti.

Un Blog,meglio di ogni altra piattaforma,specie su WordPress leader in tutto il mondo per questo tipo di soluzioni, non mostra il fianco ad insufficienze di alcun genere.

Si possono commentare articoli che diventano dei veri e propri complementi al post cui sono riferibili. Si possono scrivere e postare interi articoli,sempre che uno lo voglia,allegando ogni genere di documento o file multimediale con estrema facilità.

Inoltre, col tempo, si possono affiancare al titolare dei collaboratori e/o dei pubblicisti che aiutino a stabilire  prassi e le procedure; controllare la correttezza  e la pertinenza degli aggiornamenti  e contribuire alla gestione ordinata del Blog medesimo. Ogni collaboratore,cui verrà fornita la password per entrare nella gestione, si potrà anche ritagliare un suo spazio personale dove potrà pubblicare liberamente e autonomamente i suoi articoli per rendere note le sue opinioni.

Nella stessa guisa di un giornale quotidiano.

Il topic del Blog  fa chiaro  riferimento al paese che amiamo tutti quindi invito a partecipare i verzinesi con spirito costruttivo parafrasando le famose parole di John F. Kennedy:

        “NON VI CHIEDETE COSA POSSA FARE VERZINO PER VOI MA COSA POSSONO FARE I VERZINESI PER VERZINO”

Io per primo darò un tangibile contributo alla discussione. Nei prossimi giorni pubblicherò un mio progetto che conterrà molti motivi per dibattere.

Vorrei però che fosse chiaro che il Blog sarà pubblico e aperto.Sarà quindi inserito nei motori di ricerca e sarà visibile in tutto il Mondo.Tutti dunque potranno leggerlo e portare un libero contributo di idee oppure trarne insegnamenti e arricchimento

                                                             Cordiali Saluti a tutti.

                                                                                                        Federico Gallo